Non appena il maltempo ha interrotto le proprie azioni ostili sono rimbalzate in rete alcune critiche al Piano comunale di emergenza neve. Parlare di caos è eccessivo ma non si può nemmeno minimizzare una situazione che ha creato disagio (un mezzo del 118 ha avuto difficoltà a raggiungere un luogo di soccorso) e non ha fatto funzionare al meglio alcuni servizi essenziali come la raccolta rifiuti.
L’ondata di gelo che ha investito il nostro Comune è stata davvero eccezionale con temperature costantemente sotto lo zero ma a questa situazione fuori dall’ordinario non è stata data obiettivamente una risposta di pari livello. La strada principale del paese, da Via Vittorio Emanuele a via Cadorna, è stata costantemente ricoperta da uno strato di ghiaccio e neve, come del resto le altre strade minori, e ciò lascia supporre che i mezzi spargisale e spazzaneve abbiano espletato al minimo il loro servizio lungo i percorsi assegnati dal Piano Neve comunale o abbiano sbagliato i tempi d’intervento (a riguardo sarà utile leggere più in là le fatture dello sgombero neve per verificare effettivamente i km percorsi dai mezzi: potrebbero aver girato a vuoto e inutilmente, non potendo spalare la neve ormai ghiacciata). L’unica via che attraversa il paese percorribile senza grosse difficoltà è stata la provinciale SS169 gestita però dall’Anas. La viabilità principale è stata sostanzialmente assicurata con costanza solo se si vuole indicare il tratto stradale di non competenza dell’ente comunale.
La situazione di emergenza maltempo poteva essere gestita meglio anche sotto il profilo della comunicazione. Il Comune di Pietragalla ha alle proprie dipendenze un addetto stampa che secondo il contratto ha anche il compito di gestire i social network: si sarebbe potuto usufruire di questa figura professionale per sfruttare al meglio tutte le potenzialità degli account social del Comune e informare i cittadini in tempo reale sulla percorribilità delle strade comunali come hanno fatto in questi giorni di maltempo altri Comuni lucani (vedi Comune di Pisticci).
Ingiusto addossare la responsabilità della gestione dell’emergenza neve sulle spalle dell’associazione comunale di protezione civile. E’ bene ricordare che al Sindaco compete l’organizzazione del servizio comunale di Protezione Civile e all’Assessore designato soprintendere il relativo ufficio comunale. L’associazione comunale è solo una componente, costituita peraltro da volontari, della struttura operativa comunale. Detto questo è bene, nell’interesse dei cittadini e di chi siede sui banchi del Consiglio comunale, scindere i ruoli politici da quelli dell’associazionismo, soprattutto quando si è in presenza di una Convenzione con l’ente comunale che si rappresenta. L’amministratore comunale deve essere libero di esercitare la propria funzione politica senza condizionamenti e senza correre il rischio che le proprie azioni o decisioni possano essere strumentalizzate: non sarebbe sconveniente se il Presidente dell’associazione comunale di protezione civile, che nel caso specifico di Pietragalla è anche consigliere comunale, scegliesse quale tra le due cariche mantenere.
Sul perché il Piano neve non abbia funzionato al meglio, considerato anche l’imminente l’arrivo di un’altra pertubazione di freddo e neve, sarebbe quanto meno necessaria la presentazione di una interrogazione consiliare. L’impressione è che si sia voluto ridurre al minimo l’uscita dei mezzi degli operatori privati per non gravare ulteriormente sulla spesa delle casse comunali. Per capire quindi perchè l’Amministrazione sia quasi “obbligata” ad elaborare un Piano neve con poche risorse bisogna andare più lontano nel tempo per scoprire come in questi anni il Comune di Pietragalla abbia potuto accumulare un disavanzo così enorme da dover essere spalmato su 30 anni.